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lunedì 30 maggio 2016

Coldiretti: “In Sicilia acqua a peso d’oro”. A Menfi aumenti di 4 centesimi al metro cubo

L'acqua per l'agricoltura a peso d'oro. Migliaia di aziende agricole potrebbero chiudere subito. La situazione irrigua in Sicilia è diventata drammatica perchè l'acqua viene distribuita per irrigare agrumeti, frutteti e colture ortive quasi a peso d'oro. In quasi tutte le province siciliane, su cui sono distribuiti ben 11 consorzi di bonifica, diretti da commissari straordinari e stranamente non dagli stessi agricoltori, sono stati registrati per il 2016 aumenti dei costi di servizi per la concessione e distribuzione dell'acqua in buona parte raddoppiati e talvolta anche triplicati.

A lanciare un allarme a favore dell'agricoltura siciliana, settore portante dell'economia isolana, è stata in questi giorni la Coldiretti regionale e tutte le sezioni provinciali dove arrivano già le proteste del mondo agricolo che lamenta come, con tali costi e tanti aumenti, migliaia di aziende sono sull'orlo del tracollo. Spesso capita che il costo dell'acqua superi il ricavo della vendita del prodotto agricolo. La causa dei "forzati" aumenti dei canoni e delle spese di gestione dei consorzi siano i forti tagli dei trasferimenti della Regione che nel 2014 ammontavano a 42 milioni di euro, ridotti a 33 nel 2015 e per il 2016 previsti a 36.  

Da più parti il dito viene puntato contro la Regione Siciliana che è passata nel giro di qualche anno dalle vacche grasse di ieri a quelle magre di oggi, con il taglio di grosse fette di finanziamenti. Le critiche vanno anche contro i consorzi di bonifica siciliani che hanno assunto, spesso su segnalazioni politiche, impiegati e operai a dismisura, per lenire la costante disoccupazione e forse per manciate di voti di scambio. Succede infatti che la Regione non ha più soldi, i consorzi non ce la fanno a sopravvivere e caricano nei propri bilanci aumenti che vanno a ricadere sulle spalle degli agricoltori. Gli 11 consorzi siciliani hanno 2100 dipendenti che costano 50 milioni di euro.
Situazione drammatica nell'agrigentino. Coldiretti chiede incontro urgente al prefetto Diomete.
“La provincia di Agrigento è l’unico territorio in cui è richiesto il pagamento di aumenti fantasma e retroattivi per ottenere l'acqua che permetterà agli agricoltori di poter irrigare migliaia di ettari di agrumenti”. È la denuncia della Coldiretti Agrigento con riferimento a quanto disposto dal Consorzio di Bonifica 3 che non eroga l’acqua se prima l’agricoltore non paga un aumento di 4 centesimi al metro cubo calcolato dal 2012.  

“In particolare – rileva ancora Coldiretti Agrigento – a Menfi, da un costo di 15 centesimi al metro cubo si è passati nel 2015 a 19 centesimi e inoltre si teme che raddoppi anche la tassa fissa per ettaro raggiungendo cifre astronomiche. La situazione è drammatica anche a Ribera dove per garantire l’erogazione bisogna saldare l’aumento dal 2014 portando il costo di un metro cubo a 24 centesimi con rincari progressivi per il futuro: un prezzo che gli agricoltori non possono assolutamente sostenere”.

venerdì 24 febbraio 2012

Agricoltura: fronte comune sull'accordo Ue-Marocco

Stato di agitazione di tutto il mondo agricolo e della pesca, preoccupazione degli amministratori comunali di una dozzina di comuni e programmazione di un prossimo vertice per sensibilizzare la deputazione sull'accordo approvato dal Parlamento europeo sull'ingresso dei prodotti agricoli del Marocco.

E' quanto venuto fuori dalla riunione tenutasi l'altro ieri nell'ufficio di presidenza del Consiglio comunale alla quale hanno preso parte presidenti e consiglieri dei civici consessi di Ribera, Menfi, Calamonaci, Burgio, Villafranca Sicula, Lucca Sicula, Caltabellotta, Sciacca, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Cattolica Eraclea, Montallegro.

E' stato sottolineato come la liberalizzazione dei prodotti agricoli e delle pesca, importati dal Marocco a tariffe doganali zero, rappresenti un pericolo per la nostra agricoltura e per la collettività perché la produzione africana è fuori dalle modalità di controllo previste dalla legislazione europea, sia per la sicurezza alimentare che per le eccellenze produttive, ad esempio delle arance Dop. Si paventa una pesante crisi economica, gravissimi danni alle aziende agricole e perdita di posti di lavoro.

Un vertice, per coinvolgere produttori, organizzazioni professionali, consorzi di tutela, Comuni e deputazione, è stato organizzato per il 5 marzo.

lunedì 2 gennaio 2012

In arrivo 770 milioni di euro per l’agricoltura siciliana

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013: obiettivo di spesa 2011 comunitaria superato di 35 milioni. 770 milioni di euro per l’agricoltura siciliana, sostegno ai giovani agricoltori e sviluppo del territorio. Eccellenti I risultati raggiunti dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013.

Intervenire per migliorare e modernizzare, agendo sullo sviluppo rurale al fine di supportare un settore produttivo che, sebbene strettamente connesso alla tradizione, è chiamato oggi più che mai a rispondere a nuove sfide. Nel 2011 sono stati spesi 385 milioni di euro di finanziamenti pubblici di cui 228 milioni circa di euro di Fondi Comunitari nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia. A questi vanno sommati altri pagamenti già autorizzati che l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) prevede di erogare entro la fine del 2011. L’Autorità di Gestione, D.ssa Rosaria Barresi annuncia: “Questa mattina sono stati messi in pagamento da parte di AGEA altri 35 milioni di spesa comunitaria, circa 54 milioni di spesa pubblica. Stiamo procedendo nella direzione giusta: siamo orgogliosi degli obiettivi raggiunti, continueremo a lavorare affinché tali provvedimenti possano determinare lo sviluppo desiderato in maniera reale e in tempi brevi”. Un risultato importante: è stato infatti superato l’obiettivo di spesa determinato dalla regola della Comunità Europea “N+2” che impone alle Regioni di spendere la quota finanziaria programmata per ciascun anno, entro i due anni successivi, pena il disimpegno automatico ovvero la perdita delle risorse economiche europee destinate alla Sicilia. Un’operazione complessa per l’Assessorato che ha determinato il superamento del traguardo richiesto dalla Commissione Europea con la citata regola dell’N+2 corrispondente ad un obiettivo di spesa, da raggiungere entro il 31 dicembre 2011, pari a circa 315.700.000,00 euro di cui 184.812.000,00 euro di quota comunitaria (FEASR). Dal 18 febbraio 2008, data di approvazione del PSR Sicilia 2007-2013, ad oggi lo sforzo congiunto degli uffici centrali e periferici dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, con il coordinamento dell’Autorità di Gestione, Dott.ssa Rosaria Barresi, ha consentito il raggiungimento di risultati di fondamentale rilevanza.

Sono già state attivate 29 Misure su 33 totali ed emanati ben 61 bandi con graduatorie pubblicate e migliaia di progetti selezionati e finanziati i cui effetti benefici si ripercuotono sul settore agricolo ed economico dell’isola nella quale, la valorizzazione delle eccellenze agricole e delle produzioni locali assume una rilevanza non sottovalutabile ai fini del mantenimento di una posizione di competitività sul mercato. Le risorse erogate sono state destinate sia a progetti d’investimento sia a premi previsti dal Programma al fine di dare una spinta concreta al rilancio delle imprese agricole siciliane, aiutandole ad affrontare la crisi economica in atto e a predisporsi ad intraprendere un percorso strategico che consenta loro di diventare attori protagonisti di un futuro scenario di crescita, rafforzamento e modernizzazione dell’agricoltura in Sicilia. Una notevole quantità di risorse investite che, in un periodo di difficoltà economica, come quello attuale, che potrebbe scoraggiare le aziende a realizzare investimenti, ha assunto un ruolo di vitale importanza per il rilancio di molte aziende siciliane che hanno dimostrato fiducia nelle proprie possibilità di sviluppo traendo vantaggio dal sostegno previsto dal PSR, investendo in progetti di ammodernamento rivolti ad aumentare la capacità competitiva del settore agricolo e agroindustriale. Questo è dimostrato dai numeri: infatti sono già stati erogati ai beneficiari della Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” circa 100 milioni di risorse pubbliche e ai beneficiari della Misura 123 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” circa 45 milioni di euro. Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani agricoltori che intendono insediarsi nelle aziende agricole con l’erogazione di un premio di 40.000 euro condizionato dalla presentazione di progetti di sviluppo o diversificazione aziendale nel settore agricolo/forestale. Tale iniziativa, meglio conosciuta come Pacchetto Giovani, ha riscosso notevole successo e permetterà l’ingresso nel settore agricolo di un migliaio di giovani agricoltori, di cui circa 670 già insediati nel 2011. Tenacia. energica progettualità e nuove competenze che sapranno assicurare al settore il ricambio generazionale funzionale alla rivitalizzazione delle aree ed attività rurali.

L’Assessorato, inoltre, ha portato avanti dei progetti gestiti in maniera diretta che sono emblematici dell’impegno sul territorio. Tra questi: la diffusione della Banda Larga nei Comuni Siciliani che vivono ancora un gap tecnologico (digital divide), l’implementazione di un progetto per la tutela e la salvaguardia del territorio forestale e dell’ambiente ed un progetto di study visit.